Origine della Murrina
L'invenzione della murrina
L’invenzione della canna da soffio risalente al 1° secolo d.C. permette, con l’evoluzione della tecnica di lavorazione del vetro-mosaico, di ottenere splendidi vasi murrini e altri oggetti soffiati.
Tolti rari esemplari rinascimentali e barocchi, i vetrai muranesi sviluppano questa lavorazione nell’800 e soprattutto in questo secolo affinando, con la tradizionale maestria, forme e linee nuove e anche avvalendosi dell’apporto di artisti famosi.
La tecnica della murrina o vetro mosaico
La tecnica della murrina o vetro mosaico è una delle più antiche della storia vetraria, anteriore alla invenzione della soffiatura di più di un millennio. Esemplari stupendi di piatti e ciotole in vetro mosaico si possono ammirare nei grandi musei vetrari: sono stati fabbricati 3,000-2,000 anni a.C. dai vetrai Siriani, Egiziani e Romani.
Secondo Rosa Barovier Mentasti, nel libro Vetro Murrino da Altino a Murano, vetro mosaico viene referito ai manufatti nati dalla fusione di un mosaico composto da moduli decorativi monocromi o policromi, squadrati o rotondi, così da ottenere una piastra, poi modellata a caldo in forma concava. I moduli policromi sono generalmente sezioni di canna con motivo decorativo variabile, che può essere anche figurativo. Se il motivo decorativo riproduce fiori o stelle concentriche di vari colori la canna viene chiamata millefiori (termine coniato nel XV secolo).
Questa tecnica, che trasforma una serie di elementi individuali in una piastra coesa facendo aderire, per l’azione della temperatura, i singoli elementi in un tutto unico, realizza un mosaico de elementi vitrei legati assieme per effetto del calore, cioè, sinteticamente un vetro mosaico. Nel tempo, questa lavorazione venne chiamata a Murano con il nome più attrattivo di lavorazione a murrine, indicando con “murrine” ogni elemento utilizzato e con “vetri murrini” gli oggeti finali ottenuti.
La tecnica del vetro murrino viene recuperata con successo alla metà del XIX secolo a Murano, da abilissimi artigiani impegnati nella riproposizione di esemplari che volutamente imitano quelli dell’epoca romana.
Le murrine vengono ora prodotti dai vetrai muranesi secondo tecniche antiche trasmesse di generazione in generazione.